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Gold Sponsorship al Data Management Summit 2022

Un incontro importante per CIO, CTO, CDO, System Director, Data Scientist che implementano tecnologie emergenti per risolvere nuove sfide tecnologiche e allinearsi alle nuove opportunità di business. Il 7 luglio a Roma l’edizione italiana del Data Management Summit con Simona Di Felice tra i moderatori.

Anche quest’anno Gruppo SCAI con SCAI Partners partecipa al Data Management Summit, stavolta in qualità di partner Gold accanto a IBM: un momento di incontro fondamentale per CIO, CTO, CDO, BI Managers, Data Governance Officers, Data Scientists che implementano tecnologie emergenti per risolvere nuove sfide tecnologiche. L’appuntamento è il 7 luglio a Roma.

Tra le tavole rotonde di questa edizione (Data Governance e Open Banking, Data Quality, Data Fabric e Data Mesh) Simona Di Felice, Head of Data Gravity & IT Integrated Governance SCAI Partners, modererà il panel How to converge the different data quality models? dedicata all’interazione tra i diversi modelli di qualità dei dati

Un tema cruciale, come sappiamo bene in Gruppo SCAI, dove, grazie alla presenza di competenze ampie e complementari, adottiamo un approccio olistico al Data Management, che abbiamo battezzato “Data Value Management: dalla definizione della data strategy, a verticalizzazioni sulla data quality (che prevedono anche percorsi di certificazione secondo gli standard internazionali dell’ISO), ad interventi per l’empowerment dei membri della data community e il consolidamento della cultura del dato aziendale, fino ad implementazioni di Data Platform (utilizzando le più innovative tecnologie) e sperimentazioni per l’estrazione di valore dai dati utilizzando le varie forme dell’Intelligenza Artificiale. In questo modo, siamo in grado di porci verso i nostri clienti come un partner end-to-end.

Due sono le sfide più importanti per i CIO, CDO, CTO per il 2023: creare e diffondere una vera cultura del dato come asset aziendale strategico, e adottare un approccio pragmatico che garantisca risultati a breve termine. 

Il dibattito si concentrerà sui più comuni inconvenienti che si incontrano nella raccolta dei dati

In alcuni settori, è ancora forte l’accostamento della “Data Governance” o della “Data Quality” a temi di compliance, con la conseguenza che molte azioni sono fatte per evitare sanzioni e raccomandazioni e non perché ne sia stato compreso il vero valore per il business aziendale – commenta Simona – In Italia, in particolare, sebbene vi sia stata un’impennata degli investimenti in Data Management negli ultimi anni, vi sono ancora resistenze e approcci ormai datati da superare. Nella nostra esperienza, il principale sintomo dell’assenza di un modello concreto a cui ispirarsi sta nella discrezionalità e disomogeneità con cui ciascuna azienda individua e definisce dimensioni di qualità, indicatori di qualità (i.e., i famigerati Key Quality Indicator), ruoli e responsabilità. Misurare la maturità del proprio modello e metterla a confronto con quella di altri diventa un’impresa ardua.

La tavola rotonda sarà l’occasione per riflessioni interessanti su un processo di convergenza dei tanti modelli ad oggi realizzati. 

Per maggiori informazioni, visita il sito ufficiale dell’evento.

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