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“Lavoro su quello che ho studiato”

Gruppo SCAI dal 2017 fa rete con i più importanti Istituti Tecnici del territorio per ospitare gli studenti

Dalla scuola all’ufficio: l’esperienza vincente per i giovani come Vasyl, Andrea ed Enrico nel Gruppo SCAI. Dal 2017 sono più di 40 i ragazzi degli Istituti Tecnici torinesi che hanno collaborato con i team SCAI nei progetti di Alternanza Scuola-Lavoro e alcuni di loro ne sono entrati a far parte. Oggi il programma cambia nome, ma speriamo non l’efficacia. Ne abbiamo parlato con i protagonisti.

Torino, 17 settembre 2020 – L’Alternanza Scuola Lavoro, fino all’anno scorso, si è posta come progetto didattico avente l’obiettivo di avvicinare i ragazzi al mondo del lavoro, facendo alternare, appunto, lezioni ed esperienze lavorative in azienda e non solo. Questo sistema duale, già diffuso in altri stati europei come la Germania, i Paesi Bassi e la Francia, è approdato ufficialmente in Italia nel 2015, con l’obbligatorietà, per certe categorie di studenti, di svolgere un monte ore di stage, variabile a seconda dell’indirizzo scolastico.

Gruppo SCAI dal 2017 fa rete con i più importanti Istituti Tecnici del territorio per ospitare gli studenti. Ad oggi sono più di 40 i ragazzi e le ragazze che hanno collaborato con le nostre aziende.
La proposta dell’ASL si è rivelata fino ad ora un progetto vincente, ancora di più quando gli studenti partecipanti, in un secondo momento, scelgono SCAI per trovare un lavoro e vengono selezionati – racconta Barbara Grossi, Responsabile Formazione a livello Corporate – È stato gratificante vedere che studenti di III superiore hanno fatto poi richiesta di continuare a fare lo stage presso i nostri uffici anche in IV e poi in V entrando anche a far parte del team dopo il diploma.

È il caso di Vasyl, Andrea ed Enrico. I ragazzi hanno acquisito, nell’arco di pochi mesi e con una formazione graduale, le competenze necessarie per contribuire alla realizzazione di progetti complessi. E dall’essere studenti sono diventati parte integrante di gruppi di lavoro alle prese con bug fixing, agile meeting e sviluppo di applicativi software.

Quando Vasyl si è diplomato, il buon ricordo dell’esperienza di Gruppo SCAI ha fatto sì che si impegnasse per entrare a farne parte – racconta Marilisa Fiorito, HR Recruiter di SCAI Tecno, – e così è iniziata la sua crescita professionale come sviluppatore. Nonostante qualche difficoltà iniziale, superata brillantemente con impegno e con l’affiancamento del suo tutor, oggi è una risorsa preziosa per i progetti su cui lavora.
“All’inizio non credevo che l’Informatica potesse offrirmi davvero il futuro che volevo – commenta Vasyl – ma poi seguendo il mio tutor e confrontandomi con gli altri colleghi, ho capito che oltre ad avere la fortuna di lavorare su quello che ho studiato, mi diverto e lo trovo stimolante, tanto da immaginarmi un giorno nelle vesti di team leader!

Fabio Gullà, Responsabile dell’Area Delivery di SCAI Finance, segue invece il percorso di Andrea ed Enrico che, dopo il progetto ASL negli anni della scuola per periti informatici, sono entrati nella squadra di SCAI Finance. “Come tutor, la sfida è cercare di far emergere da loro l’interesse, la passione e l’impegno, con la giusta sensibilità e senza fare pressione, dato che sono molto giovani e alla ricerca della propria strada – spiega Fabio – Durante il periodo di training il mio compito è anche quello aiutarli a capire il loro indirizzo, accademico o professionalizzante. Andrea ed Enrico adesso stanno dando un contributo ai team che lavorano per uno dei nostri maggiori clienti in ambito bancario. Essendosi conosciuti durante il percorso formativo si è creato fin da subito un bel clima con i colleghi del team, requisito fondamentale per lavorare bene”.

Il programma ASL ha cambiato di recente denominazione in P.C.T.O. (Percorsi per le Competenze Trasversali e per L’Orientamento), con l’obiettivo teorico di dare maggiore risalto allo sviluppo di competenze interdisciplinari. Il P.C.T.O. prevede una riduzione consistente delle ore di tirocinio rispetto all’ASL e, anche se gli obiettivi sembrano dare continuità alla visione precedente, c’è il rischio che se ne percepisca la differenza. Forse la tecnologia di lavoro collaborativo e a distanza può garantire scenari formativi non solo nel ripensare alla scuola ma anche a questi programmi innovativi. In conclusione, come spiega Barbara Grossi, si tratta di investire in una triplice opportunità: per gli studenti che ne fanno tesoro umanamente e professionalmente; per i colleghi trasmettono competenze e ricevono nuovi stimoli; per l’azienda in generale che conferma l’interesse per i giovani talenti. “L’esempio di Vasyl, Federico e Andrea è il segno per me che questo è un progetto vincente”.

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