Nell’era digitale, l’IA trasforma le aziende tramite l’automazione, l’analisi dati e l’innovazione, personalizza esperienze, guida decisioni, ma richiede equilibrio con l’etica per un progresso sostenibile.
L’ambito dell’informatica noto come Intelligenza Artificiale focalizza la sua attenzione sulla progettazione di sistemi e algoritmi capaci di imitare diverse abilità umane, tra cui il ragionamento, l’apprendimento, la percezione e la capacità di adattarsi. Nel contesto aziendale, l’IA ha il potenziale di rivoluzionare la gestione delle informazioni, l’automazione dei processi e l’analisi dei dati, alimenta lo sviluppo di tecnologie innovative come la robotica avanzata, la guida autonoma e l’automazione industriale e conducendo a un notevole aumento dell’efficienza, della precisione, dell’innovazione e del progresso tecnologico complessivo.
Secondo MarketsandMarkets, entro il 2026, il mercato globale dell’IA potrebbe raggiungere 309.6 miliardi di dollari, con un CAGR del 40% dal 2021. Anche l’Italia registra una crescita, con 500 milioni di euro nel 2022 (+32% YoY)1.
Grazie all’IA, le imprese possono offrire esperienze altamente personalizzate, migliorando la soddisfazione dei clienti e stabilendo relazioni più profonde e significative. Inoltre, è uno strumento che può guidare la presa di decisioni basate sui dati, fornendo informazioni concretamente supportate da analisi accurate e riducendo l’incertezza nelle scelte aziendali. Secondo uno studio del Parlamento europeo ci sarà un aumento (dall’11% al 37%) della produttività del lavoro grazie all’IA entro il 20352.
L’integrazione dell’IA all’interno di un’azienda comporta diversi vantaggi, tra cui un incremento dell’efficienza operativa, grazie a un’analisi dei dati avanzata e tempestiva, un monitoraggio ininterrotto e un evidente margine competitivo rispetto alle altre imprese del medesimo settore. Tuttavia, è altrettanto connessa a diverse sfide, come l’iniziale costo considerevole e la necessità di formare i dipendenti per l’adeguato utilizzo di questa innovazione, nonché le reazioni contrastanti rispetto l’utilizzo dell’IA.
Molti sono gli ambiti in cui l’Intelligenza Artificiale si sta sempre più sviluppando: dal campo della Cyber Security, in cui le soluzioni dell’IA possono svolgere numerose funzioni come rilevare e prevenire le anomalie del traffico di rete o velocizzare e automatizzare le azioni di risposta a diversi tipi di incidenti, al campo dell’Internet of things dove l’Artificial Intelligence offre soluzioni di Smart home3.
1IlSole24ore, post di Fabrizio Milano D’Aragona, 24 Aprile 2023, “Intelligenza Artificiale e crescita delle imprese: non solo ChatGPT”.
2 https://www.europarl.europa.eu/news/it, Quali sono i rischi e i vantaggi dell’intelligenza artificiale? , Aggiornato il: 28-06-2023.
3 Osservatori.net, ARTIFICIAL INTELLIGENCE (AI) Come funziona, applicazioni e impatti sulla società.
La ricerca di un equilibrio tra l’interazione umana e l’impiego dell’Intelligenza Artificiale assume un’importanza cruciale nell’attuazione di tecnologie all’avanguardia all’interno delle imprese. Sebbene l’IA apporti automazione, analisi sofisticate e ottimizzazioni operative, resta essenziale preservare un ruolo fondamentale per le competenze umane. Da una parte le abilità dell’uomo, come la creatività, l’ingegno, l’empatia e la comprensione del contesto, non sono agevolmente imitabili da macchine; dall’altra parte, l’IA, può condurre analisi approfondite su dati precedenti per sostenere decisioni fondate su elementi concreti, ma potrebbe non cogliere appieno le sottili sfumature emotive e sociali. Ecco perché risulta fondamentale un bilanciamento tra l’interazione umana e l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale all’interno di un’Organizzazione.
Gli ambiti aziendali in cui vengono più spesso adottati sistemi di intelligenza artificiale sono relativi a processi di produzione, ad esempio per la manutenzione predittiva o il controllo qualità della produzione (31,8%), alla sicurezza informatica (26,6%), al marketing o alle vendite, ad esempio per funzioni di assistenza ai clienti o campagne promozionali personalizzate (24,0%) e alla gestione d’impresa attraverso l’analisi dati a supporto degli investimenti o per effettuare previsioni di vendita (21,6%)4. Inoltre, si evidenzia un notevole divario nell’approccio tecnologico a seconda delle dimensioni aziendali. Mentre da una parte sta crescendo il numero di grandi imprese che hanno intrapreso almeno una iniziativa nel campo dell’IA (59%, in aumento del 6% rispetto al 2020), dall’altra solamente il 6% delle PMI ha seguito la medesima strada. In particolare, nel 4% dei casi si tratta di esperimenti isolati, mentre soltanto nel 2% si riscontrano progetti a regime5.
Il cammino verso un utilizzo responsabile e innovativo dell’IA richiede impegno, adattabilità e consapevolezza. Per l’Unione Europea l’IA è diventata un tema centrale con conseguente necessità di regolamentarla al fine di garantire le migliori condizioni per lo sviluppo e l’utilizzo di questa innovativa tecnologia. L’obiettivo è quello di assicurarsi che i sistemi di IA utilizzati nell’UE siano sicuri, trasparenti, tracciabili, non discriminatori e rispettosi verso l’ambiente. L’impiego dell’intelligenza artificiale all’interno dell’Unione Europea sarà soggetto alla regolamentazione della legge sull’IA, che rappresenta la prima normativa di questo genere a livello globale.6
4 Istat.it, Istituto Nazionale di Statistica, Imprese e ICT, 11 Gennaio 2022.
5 Osservatori.net, Cresce il mercato dell’Intelligenza Artificiale in Italia, 3 Febbraio 2022.
6Parlamento Europeo, https://www.europarl.europa.eu/news/it/headlines/society/20230601STO93804/normativa-sull-ia-la-prima-regolamentazione-sull-intelligenza-artificiale, Normativa sull’IA: la prima regolamentazione sull’intelligenza artificiale, 13 giugno 2023.
Il regolamento è stato proposto nel 2021 e l’accordo finale con il Consiglio dell’Unione Europea e la Commissione Europea è stato raggiunto il 23 giugno 2022. Il regolamento, IA Act è una legge che mira a stabilire un quadro giuridico chiaro e uniforme per l’uso dell’IA all’interno dell’UE. Tra i punti salienti dell’atto ci sono le regole per la classificazione dei sistemi di IA a rischio elevato, i requisiti di trasparenza e documentazione per gli sviluppatori di IA, e un sistema di sorveglianza per garantire la conformità alle normative. L’obiettivo principale è bilanciare l’innovazione nell’IA con la protezione dei diritti fondamentali e la sicurezza dei cittadini europei, un passo significativo nella regolamentazione di questa tecnologia emergente. Inoltre, la normativa mira ad armonizzare l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale con i principali standard internazionali, tra cui ISO e IEC7.
Nel prospetto futuro, è imperativo comprendere le professioni che subiranno maggiore impatto da questa rivoluzione tecnologica e valutare le conseguenze che avrà su tutta la società. Una certezza permane: l’innovazione è una necessità e non una minaccia8.
7Standardizing AI – the case of the European Commission’s Proposal for an Artificial Intelligence Act, Erbes Martin, 2021, https://www.zbw.eu/econis-archiv/bitstream/11159/482159/1/EBP07846210X_0.pdf
8Osservatori.net, ARTIFICIAL INTELLIGENCE (AI) Come funziona, applicazioni e impatti sulla società.