Lo studio del Sole rappresenta una delle costanti nelle ricerche scientifiche in campo astronomico. Oggi, l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) ha deciso di finanziare le missioni spaziali impiegando tecnologie moderne a basso costo come quelle del payload CUSP, la cui elettronica è stata interamente progettata da SCAI Connect
L’estate 2022 ha rappresentato a livello nazionale uno step temporale di fondamentale importanza per il progresso delle ricerche nell’apprendimento delle fenomenologie legate alle attività solari, attraverso l’approvazione di micro bandi legati al macro programma Alcor. Attraverso ingenti investimenti, ripartiti tra missioni operative e sviluppo di tecnologie dedicate, l’ambizioso obiettivo è di mettere in risalto l’Italia, come leader nel settore.
Tra i programmi ALCOR finanziati per lo studio di fattibilità e la progettazione preliminare di missioni nano-satellitari si ritrova il progetto CUSP.
CUSP – acronimo per CUbesat Solar Polarimeter – è una missione interamente italiana, realizzata da INAF-IAPS in collaborazione con IMT, Università di Bologna CIRI-Aero, Università della Tuscia e SCAI Connect.
Il suo obiettivo è migliorare la conoscenza dei fenomeni fisici responsabili dell’accelerazione delle particelle provenienti dal Sole. In particolare, CUSP mira a sviluppare una costellazione di due nano-satelliti CubeSat in orbita attorno alla Terra per misurare la polarizzazione lineare dei brillamenti del Sole – zone attive delle macchie solari – studiarne la riconnessione magnetica e l’accelerazione di particelle nelle strutture magnetiche al loro interno.
Il plus prospettato è quello di ridurre i costi rispetto alle missioni tradizionali, garantendo, al contempo, degli idonei standard tecnico-gestionali di alto livello. La prima iniziativa è stata pubblicata nel Bando “Future missioni CubeSat”, che ha visto la partecipazione di centri di ricerca, università e aziende. Su un totale di 49 proposte, 20 sono state selezionate per un finanziamento entro la fine dell’anno.
Grazie al ruolo protagonista svolto da SCAI Connect nel team di lavoro, INAF-IAPS ha conferito al Gruppo SCAI il compito di occuparsi della progettazione e dello sviluppo dell’elettronica payload front-end e back-end che sarà presente a bordo dei due satelliti CubeSat, orbitanti attorno alla terra, che monitoreranno continuativamente la misura della polarizzazione lineare del sole, nella banda 20-100 keV.
I payload – o carichi utili – utilizzati nello spazio, a differenza di altri, devono soddisfare precisi requisiti in termini di peso, ingombro, consumo, vibrazioni della struttura, ecc. Richiedono pertanto il superamento di una serie di test che ne garantiscano il funzionamento nello spazio e in fase di lancio. Nonostante questo limite, i tecnici hanno avuto modo di studiare soluzioni alternative, materiali di nuova generazione, architetture e componenti diversi e più sostenibili economicamente e che grazie al loro successo possono essere poi impiegati nelle tecnologie di uso quotidiano. Basti pensare che, non tenendo conto di spese di sviluppo, gestione e manutenzione del sistema di lancio, la stima del costo di messa in orbita di un carico utile va dai 5.000 euro ai 10.000 euro al chilogrammo.
Sul totale di 20 proposte il progetto CUSP si è classificato come sesto nella graduatoria totale di merito, primo tra INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica), ed è stato approvato per una Fase A di studio da parte dell’ASI.
Un’opportunità stimolante che darà lustro a tutto il Gruppo SCAI, mettendo in mostra le eccellenze umane che si occupano di elettronica Embedded.
