Secondo l’Osservatorio del Ministero della Salute, in Italia 1,3 milioni di persone soffrono di dipendenza da gioco d’azzardo patologico. Nel 2019 sono stati spesi per il gioco, nel nostro Paese, 19,40 miliardi. Tradizionalmente, per prevenire il rischio di sviluppare forme di gioco d’azzardo patologico, si mettono in campo iniziative educative e informative di sensibilizzazione, azioni di analisi e monitoraggio dei comportamenti dei giocatori, formazione degli operatori sanitari, educatori e insegnanti. Come sta avvenendo in numerosi altri ambiti, legati alla cura e promozione della salute, anche la prevenzione di questa forma di dipendenza sta registrando una significativa accelerazione verso l’applicazione di tecnologie avanzate, in particolare dell’intelligenza artificiale (AI) e della realtà virtuale (VR). Soluzioni di questo genere sono orientate all’identificazione precoce di soggetti con vulnerabilità neurobiologica per la dipendenza dal gioco d’azzardo, nell’ottica di implementare interventi mirati e appropriati su un target di popolazione “sensibile”.
L’uso dell’intelligenza artificiale
L’Artificial Intelligence (AI) può avere un ruolo cruciale nella raccolta e nell’analisi dei dati relativi ai comportamenti dei giocatori, consentendo una valutazione più accurata delle tendenze e delle vulnerabilità individuali.
Gli algoritmi di machine learning possono analizzare enormi quantità di dati provenienti da diverse fonti e relativi ai modelli di gioco, al tempo trascorso sui siti di gioco online e agli indicatori di comportamento compulsivo in modo rapido ed efficiente. Tali informazioni dati possono essere utilizzate per identificare segnali precoci di un possibile problema di gioco d’azzardo patologico.
Grazie all’intelligenza artificiale è possibile, ad esempio, sviluppare modelli predittivi basati su dati storici e comportamentali dei giocatori, utili a identificare le persone a rischio di sviluppare una dipendenza dal gioco d’azzardo prima che la situazione diventi critica. L’AI può anche analizzare i modelli di gioco, rilevando comportamenti anomali o compulsivi che potrebbero indicare una dipendenza in fase iniziale, elementi utili per avviare, laddove necessario, interventi precoci, come l’offerta di consulenza o il supporto psicologico. L’AI, inoltre, può essere utilizzata per sviluppare chatbot o sistemi di supporto virtuale accessibili attraverso dispositivi mobili e computer che, a loro volta, offrono un sostegno personalizzato continuativo.
L’uso della realtà virtuale
La virtual reality (VR) può essere impiegata per simulare ambienti di gioco realistici e quindi per testare i rischi e le conseguenze negative associate al gioco d’azzardo senza trovarsi in situazioni reali. Un approccio innovativo alla prevenzione e alla terapia, particolarmente efficace anche per la sensibilizzazione e l’educazione sul gioco d’azzardo e sulle conseguenze per la vita.
Attraverso simulazioni immersive, è possibile esplorare le sensazioni e le emozioni legate al gioco in un ambiente controllato, sperimentare in modo sicuro le conseguenze negative e sviluppare una maggiore consapevolezza dei rischi associati. I programmi di realtà virtuale possono aiutare a comprendere meglio i propri comportamenti e ad apprendere strategie di autocontrollo. La VR, inoltre, può essere utilizzata come parte integrante della terapia cognitivo-comportamentale, aiutando i soggetti a ristrutturare i loro modelli di pensiero distorti legati al gioco d’azzardo.
L’integrazione dell’intelligenza artificiale e della realtà virtuale nella prevenzione della dipendenza da gioco d’azzardo patologico rappresenta pertanto un passo avanti promettente nel campo della salute pubblica. Queste tecnologie offrono un elevatissimo livello di precisione nell’identificazione dei fattori di rischio e nell’adattamento degli interventi, potenziando gli sforzi volti a mitigare questa complessa sfida e migliorare la salute mentale delle persone coinvolte.
Grazie all’analisi dei dati e alle informazioni raccolte, è possibile personalizzare le strategie di prevenzione e trattamento in base di ciascun individuo, aumentando l’efficacia degli interventi e contribuendo a ridurre il rischio di ricadute.
In Italia, l’ULSS 6 Euganea ha avviato una sperimentazione che combina l’intelligenza artificiale e la realtà virtuale per la prevenzione della dipendenza da gioco d’azzardo. La sperimentazione, condotta in collaborazione con ETT, azienda del Gruppo SCAI, prevede l’utilizzo di una piattaforma tecnologica che genera scene virtuali di gioco d’azzardo, in grado di rilevare i segnali di vulnerabilità, come l’aumento della frequenza cardiaca e della sudorazione, e di fornire un feedback personalizzato ai soggetti.
La piattaforma utilizza una serie di algoritmi di AI per analizzare i dati comportamentali dei giocatori, come il tempo trascorso a giocare, l’importo speso e il tipo di gioco preferito. La VR viene utilizzata per simulare un ambiente di gioco realistico, in cui i soggetti sono esposti a stimoli stimolanti.
Nonostante sia ancora in fase iniziale, gli studi effettuati hanno dimostrato che la piattaforma è in grado di identificare con un’accuratezza del 90% i soggetti con vulnerabilità al gioco d’azzardo patologico, suggerendo la possibilità di utilizzare tecnologie immersive e miste per sviluppare strumenti di prevenzione più efficaci per questa forma di dipendenza.