Mai come prima d’ora le aziende si trovano impegnate in una ridefinizione di spazi e attività per accogliere nuovamente i lavoratori. Pur immaginando ambienti diversi da quelli a cui siamo abituati, ogni azienda continua a riconoscere il proprio centro nevralgico nello spazio fisico dell’ufficio.
L’obiettivo del rientro in ufficio nell’era del new normal è la trasformazione del workplace in spazi che rappresentino una nuova visione degli uffici e facendo sì che diventino luoghi di cultura aziendale. Senza un forte stravolgimento, ma semplicemente trasformando gli uffici da luoghi in cui si incontrano i colleghi a luoghi in cui si costruiscono e solidificano le relazioni, si aumenta il commitment, la cooperazione e l’apprendimento.
Nella valutazione della strategia dell’equilibrio lavorativo i docenti dell’Harvard Business School propongono diverse tipologie di schemi: dalle classiche 8 ore lavorative ad un nuovo modello che riporterà le persone a lavorare negli uffici 3 giorni alla settimana, 2 da remoto e 2 di riposo.
L’introduzione di nuovi modelli organizzativi non sarà semplice. Sarà necessario infatti individuare quali team necessitano maggiori ore di lavoro in presenza da quelli che possono ugualmente lavorare da remoto e, di conseguenza, ridefinire gli spazi per la sicurezza di tutte le attività collaborative.
People-centric: è così che dovrà essere il nuovo ufficio. Gli esperti di design progetteranno soluzioni spaziali per ambienti lavorativi che metteranno al centro le persone allo scopo ultimo di stimolare la produttività e il networking dei dipendenti.
Il modo migliore per progettare uno spazio di lavoro di questo tipo? Partire dagli elementi architettonici già presenti in azienda tenendo a mente l’importanza della sicurezza, una tematica che assume oggi nuove sfumature. Comfortable Safety e ambienti healthy e happy sono alcuni modi per definire il connubio tra spazi e distanziamento che garantisce comunque una continuità lavorativa.
- difficoltà nel prevedere le abitudini ed i futuri comportamenti delle persone
- elevati costi richiesti per la riprogettazione
- difficoltà a capire il tipo di spazi di cui avranno bisogno le persone
- difficoltà a capire la quantità di spazi di cui avranno bisogno le persone.
Impossibile smentire le parole del CEO di Microsoft, Satya Nadella, durante un’intervista del The New Yorker, che ritiene siano le tecnologie digitali a dover aiutare le persone a relazionarsi quando si è in presenza di un vincolo spaziale, come l’ufficio. In Italia, secondo i dati del Politecnico di Milano, da fine 2020 la trasformazione digitale delle aziende sta già avvenendo di pari passo con il ripensamento degli spazi.
In quest’ottica ci inseriamo anche noi di SCAI. Come molti attori dell’ICT, ci impegniamo a contribuire alla trasformazione del lavoro a partire dalla virtualizzazione aziendale. Il nostro contributo tecnologico è volto a individuare soluzioni, architetture e piattaforme su misura per facilitare il ritorno reale in ufficio oltre a garantire alle aziende soluzioni ibride, intermedie e smart working.
Le aziende che sapranno rispondere positivamente alle richieste dei propri collaboratori saranno quelle in grado di adattarsi al cambiamento e prosperare. Applicando soluzioni su misura potranno vantare una flessibilità senza eguali che renderà espliciti i vantaggi derivanti dall’adeguarsi per tempo ai cambiamenti imposti da normative o da fattori esterni.
A cura di Claudia Pizzato
HR Director