Articoli Blog

Soft skill: le “abilità personali” sempre più richieste dal mercato del lavoro

Mentre le hard skill sono competenze misurabili e quantificabili, come la conoscenza di un linguaggio di programmazione o la padronanza di una lingua straniera, le soft skill afferiscono a una sfera più astratta e personale. Si possono definire “abilità personali” e sono tutte quelle competenze legate al carattere, alla sensibilità, all’intelligenza emotiva e alle proprie caratteristiche; sono attitudini molto importanti che le aziende ricercano sempre di più e che fanno la differenza nella scelta tra due candidati di pari esperienza.


Creatività, intuito, empatia, capacità di relazionarsi con gli altri, gestire lo stress, essere resilienti, sapersi organizzare, sono tutte soft skill, competenze trasversali, che il nuovo mercato del lavoro richiede con sempre maggiore forza.


In un contesto lavorativo in continuo mutamento, con l’introduzione sempre più massiva dell’automazione e del digitale nei processi produttivi, l’adattamento a nuovi contesti è fondamentale. Secondo il World Economic Forum (WEF) l’intelligenza artificiale, la robotica, l’industria 4.0 stanno modificando il mondo del lavoro e “questo richiederà agli esseri umani degli enormi cambiamenti nell’apprendimento di nuove competenze necessarie per prosperare nel nuovo panorama”.
E per fronteggiare tali cambiamenti, che avverranno entro il 2025, l’organizzazione ha stilato un elenco delle 10 soft skill necessarie e fondamentali.


La prima “abilità” richiesta e la più importante è il problem solving, la capacità di trovare soluzioni efficaci a questioni della quotidianità lavorativa, saper adottare in autonomia strategie funzionali atte a risolvere un problema.
Il secondo è il pensiero critico, in grado di andare al di là del senso comune, sapere trarre informazioni dall’osservazione, l’esperienza, il ragionamento e sviluppare un proprio pensiero diverso da quello degli altri. Terza, la creatività, l’abilità di correlare idee innovative con il bagaglio di informazioni disponibili, è un’attitudine che si può sviluppare e apprendere a cui segue la gestione delle risorse e la capacità di essere leader, colui che sa motivare i collaboratori e valorizzarli, affidando loro compiti affini al potenziale e alle competenze. In quinta posizione, il lavoro in team: una squadra affiatata si traduce in maggiore produttività ed efficienza, competenze diverse e specializzate unite per massimizzare i risultati, sinergia verso un unico obiettivo. troviamo poi l’intelligenza emotiva, l’abilità di percepire ed esprimere le emozioni, di saperle utilizzare, comprendere e gestire, in sé stessi e negli altri, migliora l’attività di pensiero, il problem solving, il decision making e la progettazione, quindi capacità di giudizio e abilità decisionale, decisioni strategiche soprattutto in momenti di difficoltà permettono di reagire e affrontare meglio il cambiamento e superare situazioni critiche. Ottava abilità, l orientamento al servizio, ovvero la capacità di riconoscere i bisogni degli altri e adottare un atteggiamento collaborativo. Penultima, la negoziazione, competenza chiave per gestire la relazione con gli altri, si esprime con abilità comunicative e intelligenza emotiva e, ultima, ma non per importanza, la flessibilità cognitiva, la flessibilità di risposta, la capacità di modulare le proprie risposte e comportamenti affrontando in maniera intelligente e veloce il cambiamento di compiti, mansioni o regole.

Loading…