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ITS e PNRR: investire nei giovani per rilanciare l’economia

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) prevede un investimento di 1,5 miliardi di euro in favore degli Istituti Tecnici Superiori, da poco oggetto di una riforma. Un miliardo e mezzo che corrisponde a circa 20 volte il finanziamento di un anno normale pre-pandemia: uno stanziamento notevole di risorse che si traduce in una forte fiducia nei confronti di un sistema di istruzione che può contribuire ad accrescere le conoscenze in campo tecnologico delle ragazze e dei ragazzi – forza lavoro del futuro – e quindi del Paese.
Lo stanziamento di risorse è collegato, infatti, allo sviluppo di competenze tecnologiche abilitanti, nonché a consolidare il ruolo degli Istituti Tecnici Superiori nel sistema dell’istruzione terziaria professionalizzante, rafforzando i legami con le imprese del territorio.
L’intervento normativo, inoltre, vuole raggiungere una maggiore integrazione dei percorsi degli Istituti con il sistema universitario delle lauree professionalizzanti. 
Gli ITS sono una delle riforme più importanti del PNRR, in quanto un efficace sistema di formazione tecnologica superiore rappresenta la condizione necessaria per il raggiungimento degli obiettivi previsti dalle cinque missioni del Piano: dall’industria 4.0 alla digitalizzazione della PA, dall’efficientamento energetico alla mobilità sostenibile.
Digitale e sostenibilità sono fattori che permeano tutti gli ambiti di specializzazione. Le due transizioni che impegneranno le imprese saranno una sfida proprio per la fitta rete di PMI presenti nel nostro Paese. Spina dorsale del nostro sistema produttivo, sono spesso sprovviste, ad oggi, di competenze e professionisti in grado di dare una accelerazione in questi ambiti.
Anche per questo la recente riforma ha potenziato la centralità delle imprese nella formazione terziaria. L’identità degli ITS sta infatti nel tessuto imprenditoriale e industriale dei territori di riferimento, rispondendo anche ai bisogni di competenze espressi dalle imprese.
L’investimento negli ITS può contribuire a far ripartire l’economia e a colmare il divario tra Nord e sud del Paese, nonché aumentare la competitività delle imprese a livello internazionale.
L’obiettivo è avere, entro dicembre 2025, il 100% in più di iscritti e 280 Istituti tecnici superiori in più sull’intero territorio nazionale. Tra gli interventi previsti con l’utilizzo delle risorse del Piano vi sono anche l’introduzione di tecnologie innovative 4.0 all’interno dei laboratori, e un rafforzamento della filiera formativa specializzata legata alle aree energia 4.0 e ambiente 4.0.  
L’elevato stanziamento di 1,5 miliardi di euro sarà distribuito su più anni, da oggi fino al 2026.
La prima tranche da 500 milioni di euro già stanziata per gli Istituti consentirà, in primo luogo, di rinnovare e ampliare le proprie strutture e i laboratori e permetteranno di erogare nuovi corsi, rafforzando le aree tecnologiche e la presenza di corsi legati alla digitalizzazione e alla sostenibilità all’interno di tutti i percorsi formativi.

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