Articoli Blog

A cosa serve una giornata dedicata alle donne nell’ICT?

Il primo programmatore della storia dei computer fu una donna.

Ada Lovelace, matematica londinese, nel 1843 sviluppò il primo algoritmo pensato per essere elaborato da una macchina, gettando le basi dell’informatica moderna. A duecento anni di distanza, solo il 17% delle figure impiegate nel settore ICT sono donne. (dati da Womentech.net)

Rispetto al passato molti dei pregiudizi sulle donne impegnate in settori ICT sono stati sfatati. Apparentemente non ci sono motivazioni concrete per il gender gap, come qualsiasi altro ambito anche quello dell’ICT non è adatto agli uomini, ma alle persone. Eppure ancora oggi persistono una serie di differenze limitanti nell’accesso al settore, dall’istruzione al linguaggio, fino alla partecipazione al mercato del lavoro. Alcuni esempi sono gli stereotipi trasmessi tramite media e materiali didattici, l’effettiva mancanza di role model, i bias generati in un ambiente storicamente male-dominated in cui, esplicitamente ed implicitamente, le donne tendono ad essere escluse.

Queste informazioni emergono chiaramente dal rapporto The Underlying causes of the digital gender gap and possible solutions for enhanced digital inclusion of women and girls commissionato dal Parlamento Europeo.

Dati alla mano

Secondo gli ultimi dati Eurostat l’Italia è quintultima per percentuale di donne impiegate nei settori ICT con il 16%, seguita dai Paesi Polonia, Ungheria, Malta e Repubblica Ceca.

A questo si aggiunge il gender pay gap: secondo il Women in Digital Scoreboard 2021 divulgato dalla Commissione Europea, in Italia, a parità di mansione, tempi e qualifiche, un uomo guadagna il 16% in più di una donna. Non sono migliori le percentuali in Europa.

Anche sulle professioni emergenti si evidenzia una mancanza di profili femminili nel settore ICT. Nel cloud computing, ad esempio, solo il 12% dei professionisti è donna. Nei ruoli legati all’ingegneria, come analisi dei dati e intelligenza artificiale, i numeri sono rispettivamente del 15% e del 26%.

Girls in ICT Day

Non è un caso che sia stata istituita dalle Nazioni Unite, il 28 aprile, la giornata mondiale Girls in ICT Day per sensibilizzare sul tema del gender gap lavorativo tra uomini e donne nei settori tecnologici. Si tratta di una tra le tante iniziative volte a promuovere la presenza delle donne al tavolo ICT, talvolta opinate da chi sostiene fermamente che i ruoli vadano assegnati per merito e non per quota. È vero, la meritocrazia è un valore e in quanto tale va preservata, ma prima di tutto va costruita.

Secondo un calcolo effettuato dal network internazionale WomenTech, ci vorrebbero quasi 134 anni solo per arrivare ad una situazione di parità di trattamento economico tra uomini e donne. Non possiamo attendere così tanto: serve una spinta che parta dall’educazione e che sovverta gli stereotipi a partire dai primi anni di socializzazione e scuola, per trovare giovani donne motivate e decise nella scelta del percorso di studi. Il cambiamento in questo caso procede a piccoli passi e attraverso numerose iniziative, non solo promosse dalle istituzioni, ma anche dalla società civile italiana.

Le quote rosa (ma dovremmo parlare di quote di genere, riservate a quello meno rappresentato: già il solo fatto che siano comunemente definite rosa fa ben intendere quale sia la situazione in Italia) sono ormai obbligatorie in molti settori della vita civile, politica e lavorativa. Possono essere utili come affermazione di un principio, ma si situano all’altro capo del percorso dell’educazione, quando la strada della formazione è stata già presa, se non conclusa.

Iniziative quali Il Manifesto Mind the STEM Gap di Fondazione Bracco per superare il gender gap nella scienza oppure il Progetto NERD? (Non E’ Roba per Donne?), come Womentech o STEMiamoci puntano sulla conoscenza e sull’educazione. È un patto molto forte tra le donne che già lavorano – non solo in ruoli apicali, nell’ICT o nelle discipline STEM – e le ragazze che trovano ispirazione e incoraggiamento nell’intraprendere studi o professioni in questi settori.

Presto forse non avremo più bisogno di giornate come il 28 aprile, se non per celebrare i successi ottenuti e pensare alle sfide future con un altro spirito.

ETT S.p.A. Digital Strategy & Design
ETT crea esperienze uniche integrando design, storytelling e tecnologia all’avanguardia, per creare connessioni tra luoghi e persone attraverso esperienze immersive. Progetta sistemi di informazione, crea e gestisce grandi quantità di dati provenienti da fonti complesse.
Key Contact
Adriana Ferrari
Chief Communication Officer
ETT S.p.A. Digital Strategy & Design
Scopri come ETT ha rivoluzionato l’esperienza di visita di Musei e Attrazioni Commerciali e Culturali, attraverso lo sviluppo di Strategie Digitali innovative
Info
Loading…