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Cyberbullismo: dall’analisi dei rischi alle strategie di prevenzione

Il cyberbullismo è affrontato in Italia dalla Legge n.71/2017 e dal recente Disegno di Legge n. 910 del 2023, attualmente in discussione. La proposta normativa mira a introdurre specifiche disposizioni nel Codice Penale per prevenire e contrastare questo fenomeno. Le statistiche evidenziano la diffusione del cyberbullismo tra i giovani, sottolineando l’importanza di strategie preventive, coinvolgendo genitori, istituzioni e scuole per creare un ambiente digitale più sicuro e rispettoso. Attraverso l’analisi dettagliata di questo fenomeno emergono strategie avanzate che vanno oltre la mera protezione tecnologica, abbracciando l’educazione digitale come prima linea di difesa.

Il mondo digitale offre innumerevoli opportunità, ma al contempo presenta sfide significative. Una di queste è il cyberbullismo, un fenomeno sempre più diffuso che colpisce individui di tutte le età.

Già nel 2017 Luciano Floridi, filosofo italiano naturalizzato britannico, con il suo libro “La quarta rivoluzione” evidenzia come le tecnologie ICT digitali abbiano mutato il nostro approccio alla realtà. In tale contesto, il cyberbullismo rappresenta una sfida sempre crescente nel mondo digitalizzato di oggi, dove l’interconnessione attraverso Internet può avere impatti significativi sulla vita quotidiana specialmente tra giovani e adolescenti, i quali utilizzano la rete non solo per socializzare ma anche per esprimere aggressività, provocazione, sfida, competizione, anche tra coetanei. 

Attraverso l’analisi del fenomeno è possibile evidenziare come questo si manifesti in varie forme, dalle minacce e diffamazioni online alla divulgazione non autorizzata di informazioni personali. Riuscire a comprendere tali dinamiche è fondamentale per sviluppare strategie efficaci di prevenzione e risposta: per questo motivo gli esperti di sicurezza giocano un ruolo cruciale nel definire approcci avanzati per affrontare questa problematica, garantendo un ambiente online sicuro e protetto per tutti. 


I dati forniscono un quadro delle dimensioni del problema in Italia aiutando a sviluppare ulteriori azioni preventive e legislative. Basti pensare che all’età di 11 anni risultano vittime di cyberbullismo il 17,2% dei maschi e il 21,1% delle femmine; i 13enni coinvolti sono il 12,9% ragazzi e il 18,4% ragazze; mentre tra i 15enni il 9,2% sono maschi e l’11,4% femmine

L’essere genitori di nativi digitali si configura come un compito complesso, su diversi aspetti ancora da approfondire. Secondo l’ultima indagine condotta dal CENSIS a giugno 2023, il 5,8% degli adulti italiani ritiene che l’utilizzo di Internet non comporti problematiche, nonostante circa il 15% dei giovani ha sperimentato, nel corso del 2022, qualche forma di cyberbullismo.

Nonostante i diversi atti legislativi emanati, a partire dal Decreto Legislativo n.196 “Codice in materia di protezione dei dati personali”, comunemente noto come il “GDPR italiano” fino al Il Disegno di Legge n. 910 del 2023, attualmente oggetto di discussione presso la Camera dei Deputati, la prima linea di difesa è l’educazione digitale.

L’uso responsabile della tecnologia e la consapevolezza dei rischi connessi al mondo online sono aspetti fondamentali così come la promozione di comportamenti etici e rispettosi che sono aspetti alla base di una società digitale sana. 

Educare gli adolescenti a capire come, attraverso il digitale, è possibile influenzare il mondo che li circonda è il compito che noi adulti dobbiamo assumerci. In particolare, è fondamentale che i giovani riescano a conoscere ogni aspetto degli strumenti tecnologici, come la configurazione corretta di un sistema operativo e delle sue funzionalità, capire quali siano realmente software utili per migliorare le proprie abilità informatiche, e comprendere gli aspetti fondamentali del mondo online. Un buon percorso di formazione dovrebbe soprattutto includere lo sviluppo di competenze inerenti alla sicurezza online e sull’uso benefico delle tecnologie digitali. La protezione della privacy è centrale nella prevenzione dal cyberbullismo. 

Il tema della consapevolezza dei minori circa la privacy e la diffusione dei dati personali sui social network è una questione rilevante, che deve essere analizzata partendo dal principio Best Interest of the Child presente nella Convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Lo smartphone in Italia rappresenta, infatti, lo strumento principale con cui i minori accedono a Internet, usandolo quotidianamente per navigare online. L’uso costante di tale strumento ha inciso fortemente sia sulla produzione che sulla circolazione e visibilità delle reti sociali e di contenuti generati dagli utenti, con un impatto sostanziale sulla costruzione sociale della vita collettiva dei giovani.
In particolare, l’accesso always-on e anywhere dei bambini e adolescenti muta le coordinate spazio temporali dell’esperienza digitale, aumentando le possibilità di collasso fra online e offline, aprendo non solo a nuove possibilità di conoscenza e di partecipazione attiva nel web, ma anche a rischi elevati relativi alla privacy e alla qualità della vita sociale degli adolescenti che si trovano ad affrontare dinamiche che potrebbero intaccare la loro reputazione e sfociare in cyberbullismo. 

È fondamentale affrontare questa sfida con un impegno rafforzato nella prevenzione, al fine di proteggere giovani e adolescenti e creare un ambiente digitale più sicuro Come professionisti e adulti, è importante contribuire a costruire una società digitale più empatica e rispettosa, attraverso una formazione mirata a stimolare nei giovani la comunicazione, il confronto con gli adulti, con l’obiettivo di fornire loro punti di riferimento e aiutarli a sviluppare una consapevolezza maggiore della differenza tra mondo virtuale e mondo reale e loro interazioni.

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Key Contact
Ilaria Borgonovo – Cyber Security Analyst
Francesca Nigro – Associate Cyber Security Consultant
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