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Blockchain a supporto della filiera del Food Made in Italy

Il termine “filiera” rappresenta un sistema integrato che coinvolge diversi stakeholder in ogni fase di un processo produttivo: da chi mette a disposizione e implementa nuove tecnologie, a chi tratta le risorse materiali e immateriali (dalla materia prima ai servizi), dai fornitori ai clienti finali. Per quanto riguarda la produzione del food Made in Italy e il relativo export nel mondo, si nota come i numeri le numeriche siano in continua ascesa. Infatti, il cibo italiano viene visto all’estero ancora oggi come sinonimo di eccellenza culinaria, sicurezza alimentare e rispetto delle tradizioni. Basti pensare che l’agroalimentare Made in Italy nel mondo ammonta ad un valore pari a 51,51 miliardi di euro, con un aumento di quasi 15 miliardi di euro rispetto al 2015 (+39%). 

Di conseguenza, i prodotti italiani sono oggetto di desiderio dei consumatori di tutto il mondo, i quali cercano di acquisirli all’interno di negozi o supermercati (sempre più spesso online). Molte volte però accade che questi prodotti, presenti sugli scaffali o su siti di e-commerce, non siano realmente dei prodotti Made in Italy (fenomeno meglio noto come Italian sounding): infatti, si stima che almeno 2 prodotti su 3 commercializzati all’estero siano contraffatti. Ciò genera nel consumatore straniero (e non) difficoltà nell’avere a disposizione le giuste informazioni per comprendere se un prodotto italiano sia effettivamente autentico e di qualità. Infatti, l’acquisto di un prodotto non originale potrebbe non soddisfare le caratteristiche e proprietà attese dal consumatore andando a pregiudicare la sua aspettativa verso i prodotti del Bel paese.

In questo contesto può esserci d’aiuto la tecnologia della Blockchain (letteralmente “catena di blocchi”) in quanto può garantire, tramite le sue caratteristiche essenziali la tracciabilità dei processi produttivi blindando informazioni su materie prime, lavorazioni e origine dei prodotti con l’obiettivo di limitare i danni derivanti dalla contraffazione. In breve, attraverso questo sistema decentralizzato, i diversi attori della filiera certificano il proprio operato tramite l’utilizzo di piattaforme. Tale operatività consente di tracciare tutti i dati e le certificazioni, al fine di rendere più sicura ogni fase della filiera produttiva, favorendo la fruizione delle informazioni disponibili presso i consumatori finali e consentendo loro di poter effettuare acquisti consapevoli.

Considerato il grande appeal suscitato dal Made in Italy, i prodotti del settore agroalimentare sono stati oggetto di contraffazione nel 2021 per un importo pari a 1002 miliardi di euro, facendo sì che circa il 66% degli articoli tricolore di genere alimentare risultasse non autentico e fosse privo di alcun legame produttivo e occupazionale con il nostro Paese.

Al fine di far fronte alle insidie derivanti dalla contraffazione, sono state sviluppate diverse soluzioni tecnologiche. Una di queste, ad esempio, si è posta l’obiettivo concreto di certificare la qualità dei prodotti, fornendo informazioni utili agli utenti finali, mantenendo alta la reputazione del brand, tramite l’applicazione di QR code. Il processo prevede innanzitutto di creare uno spazio web per ogni prodotto e creare una sezione dedicata alla tracciabilità all’interno dello spazio web di ogni prodotto; rendere le informazioni di tracciabilità immutabili, grazie all’impiego di Blockchain, in modo da garantire che le informazioni sulla filiera del prodotto rimangano tali; analizzare i dati di visualizzazione dei prodotti, offrendo insight al produttore. Il QR code, infine, è l’ultimo step che permette ai consumatori di accedere ai dati del prodotto del lotto notarizzato su Blockchain e di visualizzare maggiori informazioni sull’azienda. Il QR-Code, in sintesi, è lo strumento che abilita questo nuovo canale di comunicazione tra produttore e consumatore.

L’evoluzione tecnologica del settore consente quindi di migliorare non solo la competitività di mercato delle aziende, ma beneficia il rapporto queste ultime con i consumatori e con gli stakeholder. Questo si traduce in un impatto positivo sulla reputazione dell’azienda e sulle tradizioni del Made in Italy nel mondo.

1 https://www.coldiretti.it/consumi/consumi-mai-cosi-tanto-cibo-e-vino-italiani-allestero

2 https://www.coldiretti.it/economia/contraffazione-con-il-covid-100-mld-di-italian-sounding

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